I CAM, Criteri Ambientali Minimi per i bandi degli edifici pubblici, richiedono al punto 2.3.2 la verifica della “Temperatura Operante Estiva” calcolata in accordo con la UNI 10375 o con metodi di calcolo più accurati.
ANIT sta sviluppando un software per il calcolo del comportamento estivo degli ambienti che potrà essere impiegato ai fini del rispetto di questi requisiti. Ed è ovvio che la Fibra di Legno THERMO DRY di Pafile consenta di ottenere risultati prestazionali alti in condizioni di maggiore stress termico.
La normativa è per fortuna sempre più precisa e lascia spazio a minori fraintendimenti.
Prima veniva richiesto: “La capacità termica areica interna periodica (Cip) riferita ad ogni singola struttura opaca dell’involucro esterno, calcolata secondo la UNI EN ISO 13786:2008, deve avere un valore di almeno 40 kJ/m2K”.
Adesso devono essere realizzate: “adeguate condizioni di comfort termico negli ambienti interni, attraverso una progettazione che preveda una capacità termica areica interna periodica (Cip) riferita ad ogni singola struttura opaca dell’involucro esterno, calcolata secondo la UNI EN ISO 13786:2008, di almeno 40 kJ/m 2K oppure calcolando la temperatura operante estiva e lo scarto in valore assoluto valutato in accordo con la norma UNI EN 15251”.
Per quanto riguarda la prestazione dell’involucro, non si richiede più il rispetto delle prescrizione per l’anno 2021, ma di quelle per l’anno 2019, e si fa riferimento agli edifici pubblici.
Altro aspetto molto importante sottolineato è che: “I valori di trasmittanza delle precedenti tabelle si considerano non comprensivi dell’effetto dei ponti termici”.
Relativamente agli interventi di isolamento interno o in intercapedine viene aggiunta la seguente alternativa: “o in alternativa va calcolata la temperatura operante estiva in accordo con la UNI 10375 e lo scarto in valore assoluto valutato in accordo con la norma UNI EN 15251 rispetto a una temperatura di riferimento”.
per la verifica si richiede in aggiunta:
“La temperatura operante estiva (θo,t) si calcola secondo la procedura descritta dalla UNI 10375, con riferimento al giorno più caldo della stagione estiva (secondo UNI 10349 parte 2) e per l’ambiente dell’edificio destinato alla permanenza di persone ritenuto più sfavorevole. Lo scarto in valore assoluto (∆Ti), che corrisponde al livello minimo di comfort da garantire nell’ambiente più sfavorevole, si valuta con la seguente formula:
In alternativa i parametri sopra citati possono essere valutati con metodi di calcolo più accurati.”
In questo senso i regolamenti edilizi comunali si stanno dimostrando un’ottima chiave di lettura per raccontare l’evoluzione verso l’edilizia sostenibile a cui contribuisce la fibra THERMO DRY di Pafile. E al tempo stesso per fornire strumenti preziosi atti ad accompagnare l’innovazione in corso, come per una corretta progettazione e per la realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico.
È indispensabile anche una strategia per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dando certezze per le detrazioni IRPEF del 65 % che potrebbero terminare a nei prossimi anni e legando gli incentivi ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi energetici, aiutando così concretamente le famiglie.
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#L’ediliziaripartedanoi
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